– pubblicata da Il Foglio di giovedì 7 ottobre 2010 (titolo: Proposta di ambiente libertario: pari opportunità di doping, del corpo decida il mercato) – Al direttore – Coppi e Bartali si dopavano, mica solo Contador? Nello sport professionistico il doping è ovunque, ma oggi si pretende di stravolgere i risultati sportivi con il giustizialismo a campione: saremo a lungo assillati dal dubbio di aver scippato a Pantani l’impresa eroica, conseguita col talento, a parità di sostanze dopante assunte da lui e da altri. E poi, cosa è doping e cosa medicina sportiva? Finalmente qualcuna, anche al Coni, rompe il fronte e propone la liberalizzazione del doping: chi di sport vive, a volte agiatamente, abbia sul proprio corpo i rischi delle sostanze che assume. Altrimenti faccia un altro lavoro o scelga con orgoglio di competere senza aiuti. Piercamillo Falasca, Libertiamo.it
Replica di Giuliano Ferrara – Bè, lo spirito libertario è in genere una buona cosa, ma ha davvero senso l’idea dela pari opportunità di doping?
10 ottobre 2010 at 14:22
Nessuno obbliga gli atleti a partecipare alle competizioni dove il doping è proibito, possono benissimo organizzarsi le “olimpiadi dei dopati”, ad esempio.
Se vogliono fare le Olimpiadi dei normali, si adattino alle regole previste.