Di Luigi Pavone
I radicali lamentano spesso il fatto che in Italia al clero cattolico sia concesso troppo spazio televisivo nelle questioni c.d. bioetiche, senza adeguate controparti. Ma c’è qualcosa che non quadra, perché con altrettanta insistenza, p. es. da Radio Radicale (cfr. Michele De Lucia il lunedì sera), non si perde occasione per osservare che, sondaggi alla mano, la stragrande maggioranza degli italiani non è su posizioni clericali, anzi. Ad esempio, sempre sondaggi alla mano, più del 70 per cento degli italiani guarderebbe favorevolmente all’eutanasia. Perché allora lamentarsi per un fatto, l’eccessiva presenza del clero in TV, che non ha influenza, o almeno non ha grande influenza sull’opinione pubblica? Credo che non si possa stare con il piede su due staffe. Voglio dire che non si può giustificare quel malcontento e insieme sostenere che la maggioranza degli italiani sia su posizioni progressive. La mia opinione è che il malcontento è giustificato (a condizione di non prendersela tanto con chi fa televisione, quanto piuttosto con chi la guarda, o meglio con la circostanza, credo abbastanza evidente, che in Italia non c’è un’etica laica di massa) e che la maggioranza degli italiani non è realmente su posizioni progressive, sondaggi a parte. Dunque i sondaggi sbagliano? Forse sì, intanto sono sicuramente incompleti. Qualche sondaggista di buona volontà potrebbe tentare di integrare quei risultati con altri concernenti l’importanza che per gli italiani rivestono in generale i temi bioetici rispetto ad altri temi politicamente rilevanti. Esemplificando: non è affatto escluso (anzi, secondo me è molto probabile) che un italiano che sinceramente dichiari di essere a favore della regolamentazione della eutanasia, altrettanto sinceramente voti partiti su posizioni diverse dalla sua, relativamente all’eutanasia, a condizione che questi gli diano buone garanzie su cose che giudica molto più importanti; in altre parole, quel decantato 70 e anche più per cento non si traduce in criteri di selezione delle proposte politiche, e questo perché evidentemente si esercita su questioni a cui la maggioranza degli italiani dà scarso peso, o addirittura politicamente irrilevanti. Forse non è il caso di essere ottimisti per le opinioni bioetiche degli italiani! Io non lo sono affatto e invito a non esserlo.